37
significati della posizione dell'analista sono diventati strettamente
coordinati con minacciose aspettative e paure del paziente, e quindi
in grado di esporre il paziente ripetutamente alla minaccia di una
nuova traumatizzazione. L'attenzione sull'affetto e i suoi significati
contestualizza sia il transfert che la resistenza.
Una seconda conseguenza del trauma evolutivo è una grave
costrizione e restringimento degli orizzonti dell'esperienza emotiva
(Stolorow, Orange, e Atwood, 2001), così da escludere qualsiasi
sentimento inaccettabile, intollerabile, o troppo pericoloso in
particolari contesti intersoggettivi. Le mie idee e quelle dei miei
collaboratori riguardo agli orizzonti dell'esperienza si sono
sviluppate nel corso di più di vent'anni, dai nostri primi tentativi di
delineare le origini intersoggettive di differenti forme di inconscio
(vedi, ad esempio, Stolorow e Atwood, 1992, cap. 2). La nostra
teoria in evoluzione poggiava sull'assunto che l'esperienza emotiva
del bambino diventi progressivamente articolata attraverso la
sintonizzazione validante del suo ambiente primitivo (vedi anche
Coburn, 2001). Nuove forme di inconscio, tra loro strettamente
collegate ma concettualmente distinte, venivano descritte come
esito di situazioni di una grave cattiva sintonizzazione. Quando le
esperienze emotive di un bambino sono gravemente non
corrisposte o attivamente rifiutate, il bambino percepisce che gli
aspetti della sua vita affettiva sono intollerabili ai genitori. Queste
regioni del mondo emotivo del bambino devono quindi essere
sacrificate al fine di salvaguardare l'indispensabile legame. La
repressione veniva concepita qui come un tipo di principio
organizzatore negativo, sempre inserito in contesti intersoggettivi in
evoluzione, che determinavano quelle configurazioni dell'esperienza
affettiva alle quali non era permesso di arrivare a esistere
pienamente. In aggiunta pensavamo che altri aspetti