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conclusiva dell’articolo, quello su “trauma e annichilimento”, in cui
si mettono in luce le differenze di contesto, oltre che la forza
individuale, nel determinare la risposta ad un trauma. Risposta di
tipo dissociativo, oppure di annichilimento, ovvero una esperienza
di dissoluzione del sé e del proprio mondo. Il trauma che
annichilisce è quello che sovverte l’intero modo in cui una persona
da’ senso alla propria vita e che attacca i legami di sostegno
all’ambiente umano al loro livello più fondamentale. Il trauma che
può essere dissociato, pur essendo anch’esso una minaccia alle
organizzazioni dell’esperienza esistenti, lascia fino ad un certo
punto intatti i legami di sostegno, con il mantenimento di una
piattaforma stabile per il senso di sé in cui possono venire
incapsulati e dissociati gli eventi traumatici.
Importante per la discussione sull’articolo di Atwood è il
Commento all’articolo di George Atwood
di
Andreina Robutti
(
psicoterapeuta e psicoanalista SPI e IPA
), letto e commentato
dalla stimata analista alla luce del suo percorso di formazione
teorica e della sua lunga e fruttuosa esperienza clinica.
Sempre sul tema del trauma un altro articolo, autori
Julia M.
Schwartz, Robert Stolorow
:
Il trauma nel mondo pre-
simbolico
. Esso esplora l’influenza di un trauma precoce sulla
frammentazione del senso di integrità psicomotoria, attraverso la
descrizione di una paziente che ha vissuto un grave trauma nella
fase presimbolica dell’infanzia. Il trauma avvenne quindi in una
fase, la prima infanzia, precedente allo sviluppo delle capacità di
simbolizzare, rimanendo quindi codificato in modo presimbolico,
come una “memoria emotiva” (Donna Orange 1995), al di fuori
degli orizzonti della articolazione verbale e capace di essere