Pagina 53 - Self Rivista - Anno 1 n°3

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invia a distanza raggi che influenzano la mente e il corpo, formula
l’esperienza della perdita della sensazione di essere iniziatori delle
proprie azioni e di cadere sotto il controllo obliterante dei
programmi altrui. Vengono inoltre immaginati agenti governativi
che cospirano e uccidono, e questi personaggi concretizzano il
tratto dell’annullamento psicologico nei confronti di spinte
irresistibili che provengono dagli altri individui emotivmente
significativi. Improvvisamente si percepisce che il cervello si trova
nelle mani di una entità soprannaturale, simbolizzando così una
potente mancanza di convalida e usurpazione della soggettività
della persona.
Qualche volta all’immaginario dell’annichilimento si interpone o
addirittura si sostituisce qualcosa che sembra essere grandioso o
delle visioni altamente idealizzate di se stessi o degli altri. Queste
ultime immagini esprimono i tentativi di far risorgere tutte quelle
parti del senso di sé e del proprio mondo che sono state soggette
alla frammentazione e alla cancellazione. I concetti di grandiosità e
idealizzazione sono comunque problematici se compresi nel
contesto della fenomenologia dell’annichilimento personale.
Identificare una particolare esperienza come idealizzata o
grandiosa, implica un giudizio e uno standard comune che definisce
cosa sia e cosa non sia ragionevole credere per una persona. Per
grandiosità si intende l’appropriarsi da parte di una persona di
potere, perfezione e importanza che in realtà non possiede.
Idealizzazione, nell’accezione tradizionalmente utilizzata del
termine, significa amplificare l’importanza e la perfezione di un’altra
persona emotivamente significativa. Tuttavia, nel contesto
dell’annichilimento personale, non si può affermare che le
cosiddette idealizzazione e grandiosità si approprino o esagerino
qualche cosa. Quello che, da un punto di riferimento esterno,