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attribuzioni a livello del contenuto letterale, e si occupa invece di
rinforzare il legame che si sta creando e che ella ha appena iniziato
ad avvertire. Ogni passo verso il consolidamento del loro legame é
accompagnato sia da una ulteriore stabilizzazione del mondo della
paziente, sia da una progressiva decentralizzazione delle sue
immagini religiose, man mano che la loro funzione viene trasferita
sulla relazione terapeutica. Nelle prime fasi di questo processo di
guarigione, ogni disturbo del legame che si sta creando produce
una forte reazione di terrore e abbandono, accompagnata a volte
da una nuova insorgenza di fantasie religiose. Man mano che il
legame minacciato viene ristabilito in ogni circostanza, il terrore
scompare e l’immaginario religioso si affievolisce. In questo modo,
viene gradualmente stabilizzata la situazione entro la quale le sue
esperienze di abbandono, tradimento e non convalida possano
iniziare ad essere affrontate e curate su un fondamento duraturo.
Una volta adottato il metodo post-Cartesiano nel trattamento
delle psicosi, come l’abbiamo descritto nei due casi precedenti, si
solidificano nuovi modi di comprendere e compaiono opportunità di
interventi terapeutici precedentemente non considerati. Ora
continuiamo a seguire le implicazioni di questo cambio di
prospettiva trattando altri due importanti problemi nella psicoanalisi
clinica per i quali la comprensione degli stati di annichilimento
riveste un’importanza centrale: il problema della mania e la natura
del trauma psicologico nelle sue forme piú estreme.
La protesta maniacale
Gli stati maniacali della mente sono tradizionalmente definiti
come allontanamento del tono dell’umore, del pensiero e del
comportamento dell’individuo, da uno standard prestabilito di
normalitá. Tra i segni diagnostici spesso utilizzati per identificare