66
invasori e riconsegnare la gestione del governo nelle mani del
governo americano. Al tentativo di svolgere nella realtà questa
missione, era seguito uno dei suoi numerosi ricoveri psichiarici.
Analizzando questo tipo di delirio come possiamo chiarire la natura
e il contesto dell’esperienza maniacale? Pensiamo che la visione
della Duke in cui agenti stranieri interferiscono sulle decisioni del
governo americano, concretizzi l’usurpazione psicologica che si
accompagna alla sottomissione nei confronti degli interessi e dei
programmi degli altri nel definendo la sua identitá e governando il
corso della sua vita. Il dato piú significativo della sua vita, assai
rilevante a questo fine, é rappresentato dal fatto che era cresciuta
in circostanze dense di abusi e di sfruttamento come “creatura”
dell’industria dell’intrattenimento. Consegnata giá in giovane etá
nelle mani di agenti dello spettacolo e di produttori, era vissuta in
un mondo che non era mai stato realmente il suo, diventando, al
prezzo di un’infanzia rubata, una
star
acclamata e conosciuta in
tutta la nazione. Comprendere questo livello di schiavitù emotiva ci
aiuta a identificare una caratteristica centrale del significato della
mania nella situazione personale della sua vita. I suoi stati
maniacali contenevano nel loro nucleo il tentativo di liberarsi - uno
sfogo o una rottura - dalle determinanti esterne del contenuto della
sua identitá e della direzione della sua vita. Questa liberazione, che
Brandchaft ha descritto come "allentamento transitorio di un
legame schiavizzante" (1993, p. 72), rappresenta naturalmente
solo una faccia della medaglia, dove l’altra faccia rappresenta
l’arrendersi e consegnare la propria vita al potere definitorio dei
programmi altrui. L’alternativa oscura alla mania, come illustrano
simbolicamente le immagini deliranti della Duke che rappresentano
il precario governo americano, é il continuo assoggettamento al