Pagina 76 - Self Rivista - Anno 1 n°3

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detto più niente a nessuno e l’abuso era continuato senza
interruzioni fino a quando la paziente ebbe tredici anni, e cioè al
momento in cui un parente della famiglia aveva sorpreso il padre
mentre aveva un rapporto anale con il fratello più piccolo della
paziente.
Come era sopravvissuta a queste condizioni la nostra paziente? Lo
aveva fatto sbarrando fuori dalla coscienza, durante il giorno, le
esperienze notturne con il padre. Durante le ore del giorno non
pensava mai a ciò che avveniva di notte e invece si buttava a
capofitto nella normalità della sua vita scolastica e con i suoi amici.
Anche il padre durante il giorno era completamente differente e
sembrava un padre di famiglia premuroso e dedito; così come la
madre che sembrava una casalinga anch’essa del tutto devota. I
genitori, che avevano un orentamento politico conservatore,
facevano di tutto per instillare nei loro figli fiducia in se stessi e
rette virtù, e spesso durante la cena facevano delle piccole
conferenze sull’importanza dei valori morali e di una condotta etica.
In un certo numero di occasioni il padre istruì persino sua figlia su
cosa fare quando in momenti successivi della sua vita avrebbe
incontrato dei ragazzi che l’avrebbero attirata in situazioni sessuali
per le quali non sarebbe stata pronta. Intanto le visite notturne
continuavano, come se fossero su un altro piano di realtà,
radicalmente dissociate dalle esperienze che costituivano la
normale vita diurna. La paziente si arrendeva al padre durante gli
incontri segreti, compiacendolo rispetto alle sue gentili intrusioni, e
ogni giorno quando si svegliava al mattino era come se la notte
precedente non fosse accaduto nulla. Tuttavia durante il periodo
dell’abuso era perseguitata da incubi ricorrenti, da sogni che
descrivevano con intensità la sua situazione psicologica nella
famiglia.