precedente, ma ho dovuto partecipare al funerale di mio padre. Non ho potuto evitare,
sa com’è in queste circostanze”.
Sono attonita e senza parole.
A. continua “Sa, un giorno, quando ero bambino, trovai un gattino abbandonato e lo
portai a casa. Mia madre mi apostrofò con parole crudeli. Poi prese il gattino e davanti
ai miei occhi, lo affogò nel lavandino, dicendo che quella morte era dovuta alla mia
avventatezza. Nulla al di fuori del nostro ordinario … ma mi colpì il fatto che
attribuisse quella morte a me. Questa volta non ha potuto farlo”.
Mi sento paralizzata. Lo guardo alzarsi. Lo accompagno alla porta.
Credo non si sia neppure accorto che non ho proferito parola. Mi saluta e si allontana.
Mi sento disorientata.
“Non è possibile” penso “questo è il deserto! E’ mancato suo padre! ”
Il mio pensiero va al gattino, per il quale sento dolore, rabbia e raccapriccio e mi
accorgo d’improvviso di non riuscire a provare nulla per questo ragazzo. Forse a tratti
irritazione quando sento di non esistere per lui. E’ come se mi avesse lentamente
congelata e spenta ed io l’avessi permesso.
Penso all’empatia ed alla comprensione emotiva come disponibilità ad entrare nel
mondo dell’altro e mi dico: “L’inverno domina nella stanza d’analisi. Siamo lontani
l’uno dall’altro e nella nebbia fitta neppure riusciamo a vederci. Devo trovare una
strada d’accesso !”
“Indiana Jones, alla ricerca di un contatto perduto”
Dopo quella seduta, cerco la disponibilità smarrita.
Mi rendo conto che la sua impermeabilità mi ha fatto allontanare da lui, ed io l’ho
fatto.
Percepisco nuovamente la sua mancanza di emozioni. Questa volta però non sfuggo,
rimango in questo spazio freddo ed incolore alla ricerca di un accesso.
Un giorno Amedeo si volta e, guardandomi, dice: “Le ho mai detto che sono un grande
estimatore della musica?”
V. :”Molto interessante. Di cosa, in particolare, lei è
estimatore ?”.
Sorrisetto fugace.
A. :”Ogni tipo di musica, ma in particolare studio la musica classica ed alcuni brani di
musica operistica. Suono anche il pianoforte … però mi è sempre stato detto dai miei
insegnanti, che sono un perfetto esecutore tecnico ma non ho mai afferrato bene il
significato di queste loro parole”.
Ci dilunghiamo in commenti circa brani e pezzi, e mentre ricordiamo un brano, lui
aggiunge: ”In effetti ciò si dovrebbe desumere guardando la direzione di questo pezzo
eseguita da Paganini … “
V.:”
Guardando
un’esecuzione di un pezzo?… “
Silenzio.
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