Riassunto
Il presente lavoro si propone di esplorare alcune caratteristiche dello scambio clinico
tra analista e paziente. I nostri pazienti cercano di entrare nel dispositivo analitico
sulla scorta di un compito davvero arduo. Il tentativo di cambiare, di stare meglio,
appare come sospeso tra fiducia e ristagno. I modi di essere che hanno generato
l’esperienza del disagio emotivo sono gli stessi ora in gioco nell’incontro analitico.
Vulnerabilità e desiderio di dare un’impronta alla propria esperienza sono co-presenti
e altalenanti, come in un alternarsi tra figura e sfondo. Il bisogno di calmarsi e di
tranquillizzarsi sono talvolta alimentati e dilatati da stati del Sé spasmodici e
intollerabili. L’attesa di stare meglio appare attraversata da amplificate aspettative di
sintonizzazione assoluta ed esposta alla ineludibile vulnerabilità dell’ “essere con
l’altro”.
Sulla base di queste premesse, viene presentata la storia di un lavoro analitico
condotto da uno dei due autori.
Bibliografia
Bromberg, P. (2001), Clinica del trauma e della dissociazione. Standing in the spaces.
Tr. It. Raffaello Cortina, Milano, 2007.
Lyons-Ruth, K. (1999), “L’inconscio bi-personale: dialogo intersoggettivo,
rappresentazione procedurale e l’emergere di nuove forme di organizzazione
relazionale”, Tr.it. in Carli L., Rodini C. (a cura di), Le forme di intersoggettività,
Raffaello Cortina, Milano, 2008.
1...,134,135,136,137,138,139,140,141,142,143 145,146,147,148,149,150,151,152,153,154,...173