V.: “ Mi chiede se l’avrei
riconosciuta
? “
A.: “Non mi risponda sempre con una domanda, davvero vorrei una risposta. Ha detto
bene: “
riconosciuto”
. Infatti, la mia paura in quel momento era che lei si girasse
ignorandomi e se ne andasse. Vorrei essere riconosciuto, ecco! ” lungo silenzio
“Allora? Non mi risponde? Mi avrebbe salutato o no?”
V.: “ Sicuramente l’avrei salutata, ma come le sarebbe piaciuto essere salutato?”
A.: “ Con affetto” risatina “Quello che sto imparando a sentire … l’avrebbe fatto?”
Penso: “ guarda che musetto seduttivo da bimbo che cerca attenzioni e
riconoscimenti.”
____
A. : “ La ringrazio per avere spostato questa seduta, lei è sempre molto disponibile.
Andrà in paradiso”.
V.: “ In Paradiso? No, grazie. Non conosco nessuno in quel luogo.” Ridiamo.
A.: “Cosa intende?”
V.: ” In paradiso si trovano solo le persone perfette e sa che io non ho un buon
rapporto con questa idea”
A.: “ Già … la maledetta perfezione. Concetto con cui sono stato torturato tutta la vita.
O meglio la vita spesa con i miei genitori. Ho fatto un sogno, entravo nel suo studio e
rovesciavo il vaso in ingresso ma lei mi diceva che non era importante e che avremmo
trovato un rimedio insieme. Penso davvero che lei mi accetti nella mia complessità.”
Penso: “fishing for compliments? ”
_____
A.: “ Ho fatto un sogno … ultimamente la sogno spesso … le interessa? Beh, entravo in
un negozio e lei era dietro il banco. Aveva tante cose davanti a sé. C’erano dei libri,
utensili vari, maglioni etc. … Mi guardava e si avvicinava con una bellissima sciarpa in
mano porgendomela. Io ero un po’ imbarazzato, guardavo i libri perché mi
sembravano più interessanti e lei mi diceva che invece avrei avuto bisogno di quello.
Mi passava la sciarpa attorno al collo e mi guardava negli occhi, era molto vicina.
Improvvisamente sentivo un grande calore avvolgermi e in quel momento capivo che
lei aveva ragione e che questo mi faceva sentire bene. Poi però arrossivo. Cosa ne
dice? Sto capendo che nella mia vita non c’è solo la mente, lo studio, ma anche
l’affetto?”
Penso: “ guarda che espressione seduttiva … ma bimbo o adolescente?”
E di questo passo percorriamo il cammino delle sperimentazioni.
“La svolta”
Finche un giorno Amedeo entra nel mio studio indossando un sorriso per lui inusuale.
Sento da parte sua titubanza ed attesa, c’è qualche cosa di nuovo, ma non riesco ad
identificarlo.
Si sdraia.
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