LO SPAZIO ESTETICO
M
AURIZIO
P
INAT
Parole Chiave
:
Identità e alterità – Pluralizzazione e pluralismo – Bisogni veri e bisogni apparenti –
Memoria procedurale e memoria implicita - Immagine dialettica – Fattore estetico –
Oggetto estetico – Spazio estetico.
Un’immagine per iniziare
Un palloncino con il filo: questa è l’immagine con cui Marta si raffigurò nel corso di
una seduta. Un’immagine carica di tensioni “in bilico” poste d’un sol colpo, come
direbbe Walter Benjamin (1966, P. 51), in “stato d’arresto”.
Cézanne, come testimoniato da Merleau-Ponty (cfr. Merleau-Ponty. 1962), spese la
sua vita nella ricerca del “fattore estetico”, il fattore che testimonia la «verità
ambigua, contraddittoria, tragica della bellezza» (Rella. 2010, P. 36). Quale verità
ambigua si annuncia, ad esempio, nell’opera di Cézanne che ritrae una foglia che
cade? E quale verità ambigua si annuncia in quel palloncino con il filo?
Per la sua capacità di «rendere visibile ciò che è enigmatico» (Ibid. P. 65), lo spazio
estetico è la dimora di questi interrogativi. Lo spazio estetico è ciò che permette al
fattore estetico di attualizzare il proprio potenziale trasformativo. Il fattore estetico
esprime infatti la co–essenzialità dei flussi esperienziali antagonisti e contraddittori
dapprima posti in stato d’arresto dall’immagine: questa condizione preliminare, è ciò
che consente poi a tutti gli elementi presenti di “reagire” tra loro, reazione di cui
l’
oggetto estetico
è viva testimonianza. Stiamo quindi parlando di uno spazio da
intendersi come l’orizzonte entro cui «i contraddittori pensati insieme» (Weil. 1950, P.
327) possono generare un nuovo piano di cooperazione o una “nuova dialettica”.
Questo è l’ambito in cui si situa il mio contributo. A partire dall’analisi di alcuni temi
che interrogano il nostro impegno professionale – ad esempio, il ruolo formativo
dell’alterità, le memorie procedurali e le memorie implicite – osserverò in che modo lo
spazio estetico si ponga come uno specifico alleato per lo sviluppo, appunto, di una
“nuova dialettica”. Affinché sia possibile valutare la pertinenza e l’utilità di queste
riflessioni in ambito terapeutico, proverò poi a metterle alla prova in una situazione
clinica.
i
Ringrazio la dott.ssa Moia Anna
per i significativi contributi dati alla realizzazione di questo lavoro
.