NAUFRAGIO CON SPETTATORE.
UN VIAGGIO CONDIVISO: STORIE E …CON UN PO’ D’ IRONIA… MENTI CHE
SI INCONTRANO
Margherita Kahn – Maria Grazia Petriglia
Parole chiave
: lutto migratorio,specificità, autenticità, momento d’incontro, selfdisclosure.
M.G
Il lavoro che proponiamo, a due voci, ha una storia e questo convegno, che tra i suoi
temi ha la centralità del processo terapeutico, ci ha stimolato a rimaneggiare le
riflessioni iniziali, nel desiderio di rendere visibile o speriamo, per lo meno intuibile,
anche il processo che guida la costruzione del nostro lavoro, un movimento tra “io” e
“noi”.
Nasce da un viaggio e da un’emozione potente, che come sentirete da Margherita,
deborda :nella penombra della Chiesa di San Marcellino a Parma, incorniciata e come
incastrata nell’abside, l’apparizione dell’istallazione di Parmiggiani, “Naufragio con
spettatore”: una grande barca, con le vele abbassate, arenata su un mare di libri
.
Una
presenza che toglie il fiato e che lavora in noi in modo sotterraneo, lasciandoci
letteralmente senza parole, ma con la consapevolezza di aver toccato una dimensione
profonda. Da lì, da quel senza parole, abbiamo iniziato ad aggregare idee, ciascuna
con la sua risonanza emotiva , la sua storia di vita e i territori che ha attraversato.
Andava creandosi una trama di temi. Se l’impatto emotivo provato ci spingeva, una
volta uscite dalla chiesa, ad aprirne di nuovo la porta a verificare il ripetersi e il
permanere di uno stato di pienezza, di sicuro il significato che Margherita coglieva per
sé e mi comunicava, è stato la guida per collocarmi in una dimensione complessa
della sua storia personale, la separazione dal paese di origine, facendomi affacciare su
un universo metaforico e mitico.
Temi legati alla conoscenza o alla dissoluzione. Potevo pensare in termini junghiani al
viaggio dell'eroe, al processo di individuazione, oppure alla struttura delle fiabe.
Però, in questo caso, l'attraversamento della grande acqua era un dato molto reale.
Trama e racconto... Margherita ci presenta il suo lavoro con un'intenzione scenica:
l'installazione di Parmiggiani, la presentazione dei personaggi, la divisione in atti ci
immettono nell'immediatezza della problematica terapeutica e ci aprono ad un’ idea
di processo, così come partire dal nome, o meglio dai nomi, ci riconduce al flusso della
storia dell'analista , al processo e al rischio di rimaneggiamento della propria identità.
Le coordinate del viaggio, analista e paziente, tra continenti e diverse dimensioni del
Sé.
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