vicino alla loro abitazione; la madre è molto dimessa e vivono dipendenti dai figli.
Alice si sente varie volte al giorno con la madre al telefono, e nel fine settimana si
vedono. Si sente responsabile soprattutto della madre, ha paura che abbia altri forti
scompensi.
La madre è molto ansiosa e si preoccupa a dismisura delle figlie, va in ansia se queste
devono partire, se si ammalano e deve controllare tutti i loro movimenti.
C’è una somiglianza che si nota nella storia di Alice e Franco: l’assenza, per motivi
diversi, in tutti e due di un’esperienza di relazione soddisfacente con la propria madre.
A Franco muore la madre quando è molto piccolo e il padre affida lui e la sorella a
una famiglia amica. Verso questa “vice madre” ha un sentimento ambivalente :da
una parte le è molto riconoscente, dall’altra ha sentito sempre un trattamento diverso
dai figli veri; si sente un po’ in debito e un po’ ricattato, responsabile di dover fare
delle cose per loro, già che è più fortunato nel lavoro.
Franco si è legato molto alla famiglia di Alice. La specularità nei loro vissuti ha
funzionato sicuramente da collante nella formazione della loro coppia e allo stesso
tempo li ha incastrati nel continuare una relazione di dipendenza con le famiglie di
origine.
La coppia vive insieme nella casa di Alice; lavorano tutto il giorno, hanno un cane,
tartarughe e dei gatti. Il padre di Alice, ogni giorno, quando sono assenti, si occupa
degli animali, fa dei lavori in casa o delle spese.
Dopo un po’ capisco quanto deve essere difficile per Alice. separarsi dai suoi genitori,
senza sentire di tradire, soprattutto la madre.
Sembra che i ruoli siano stati scambiati: Alice è la madre di una madre-figlia molto
infantile che, da quando ha smesso di “giocare”, vive tutto come molto ansioso e
pericoloso. Il padre, che per lavoro ha a imparato a stare “tra la nuvole”, oggi non sa
come sostenere la moglie.
D’altra parte non è semplice per Alice. affidarsi a un uomo, dopo le precedenti
esperienze, e per di più un uomo che la porta lontano. In acque sconosciute.
Adesso vediamo più chiaro, la nebbia è meno densa: Alice ha paura di andarsene.
Il matrimonio era come un lampo in mezzo alla nebbia che sembra dare la speranza di
vedere chiaro per non perdersi, per essere più sicura, ma subito dopo rimane
nuovamente nell’ oscurità, nella confusione.
L’unico modo per uscirne è entrare nella nebbia, riconoscere la paura della migrazione
ed affrontarla.
Costruiamo insieme questa lettura e, appena la paziente vi si riconosce, lascia da
parte le pressione sul matrimonio; inizia a sentire le paure di andare via da Roma, a
fare i conti con il lutto di lasciare il proprio paese, le persone amate, la vita fino allora
costruita.
Comincia a parlare con il compagno delle sue paure e questo permette anche a lui di
esprimere le sue. Franco era venuto a Roma dall' Argentina per lavoro, con una donna
che aveva sposato e dalla quale più tardi si era separato. . Sente molto la
responsabilità per Alice; anche per lui , dopo quasi dieci anni, è una nuova
migrazione, e per di più non ha chiara la sua posizione lavorativa.
La separazione dal proprio paese si configura come un vero e proprio lutto, anche se
se ne differenzia per alcuni aspetti fondamentali.
Innanzitutto non vi è una morte reale, ma è la persona che parte e lascia, in questo