M.
Mi piace pensare queste riflessioni come la possibilità di trovare una cornice al mio
naufragio, un chiudere un cerchio, un omaggio ai tanti altri naufragi dei quali sono
stata una spettatrice appassionata.
sommario
L’obiettivo di questo lavoro è illustrare una situazione particolare creatasi all’ interno
di una esperienza psicologica.
L’esperienza soggettiva dell’analista, la sua migrazione, ha permesso l’emergere nella
paziente di tematiche dolorose legate alla separazione dal proprio paese. La
migrazione si configura come un naufragio ed è allo stesso tempo dentro un processo
di elaborazione delle perdite legate al cambiamento. L’analista aiuta la paziente nelle
varie fasi di questo processo e il suo i essere in contatto con le proprie emozioni,
evocate dalla paziente, ha permesso di creare uno specifico campo intersoggettivo.
L’esplorazione congiunta di queste emozioni all’ interno di una autentica relazione
empatica ha facilitato la costruzione di nuovi significati, dando senso a situazioni
dapprima oscure.
Il fatto che l’analista fosse una migrante dello stesso paese dove la paziente si
sarebbe trasferita, ha permesso la costruzione di rappresentazioni mentali più
riassicuranti sul nuovo mondo, impegnando inoltre la terapeuta nel sostenere e
mantenere la tensione tra “onestà affettiva” e “disciplina intersoggettiva”.
La particolarità di questa terapia, che rimarca e rinforza l’ idea di processo, è la
continuità della relazione tra paziente e analista, a terapia conclusa, fuori di un
contesto analitico.
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